Ad Assisi, ''nel ricordo e nell'affetto'', Giovanni Paolo II ''resta 'di casa''': lo dice il vescovo di Assisi, monsignor Domenico Sorrentino, che al papa polacco fu molto vicino lavorando alla Segreteria di Stato vaticana e dallo stesso pontefice venne nominato vescovo.
Sorrentino in una nota ricorda che l'ultimo incontro di Wojtyla con Assisi ''avvenne il 24 gennaio 2002, mentre l'opinione pubblica era ancora sotto lo shock provocato dall'attentato alle Torri Gemelle. Giovanni Paolo II gioco' ancora una volta la 'carta' del Poverello, per ribadire l'importanza del dialogo e scongiurare tendenze reattive indiscriminate. La sua iniziativa era un monito ai terroristi ma anche un appello alla ragionevolezza per tutti''. ''La beatificazione di Giovanni Paolo II - prosegue il presule assisano - da' a tutti questi gesti e a queste parole, in certo senso, un valore aggiunto. Egli viene solennemente proposto, agli occhi della Chiesa e del mondo, come un uomo di Dio, da venerare e imitare. Il suo magistero di Pontefice acquista nuovo splendore dal riconoscimento della sua santita'. Possa la sua figura tanto amata - conclude Sorrentino - continuare a svolgere un grande ruolo nel rinnovamento della vita cristiana e nella nuova evangelizzazione''. (LV)
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